Sapa di fico d’india
La sapa di fico d’india è un Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT) presente nell’elenco nazionale approvato dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, i cui requisiti sono regolamentati dal disciplinare di produzione della Regione Sardegna.
Caratteristiche
La sapa di fico d’india è un liquido denso di colore marrone chiaro; viene ottenuto dalla prolungata cottura della polpa e del succo dei frutti del fico d’india. Questa viene tradizionalmente utilizzata per la preparazione dei dolci.
Preparazione
La sapa di fico d’india si prepara nel mese di settembre, quando i fichi d’india raggiungono una maturazione ottimale.
Raccolti i fichi ben maturi, nella stessa giornata (per evitare l’inacidimento) vanno sbucciati e spremuti schiacciandoli con le mani.
Si passa quindi ad una prima cottura di circa 30 minuti, che ha lo scopo di favorire il distacco dei semi dalla polpa.
Si procede poi alla colatura utilizzando un pezzo di sacco di iuta. Questo, grazie alla trama larga, riesce a separare il semi dal succo.
La cottura deve avvenire a fuoco lento per circa 6 ore. Per aromatizzare la sapa, durante la bollitura vanno aggiunte le scorze di arancia seccate e un mazzetto fresco di infiorescenze di finocchio selvatico.
Il succo liquido deve raffinare sino a diventare denso, ciò che avviene quando si riduce all’incirca ad un quinto.
Raggiunta la densità ideale, si interrompe la cottura e si lascia raffreddare.
La sapa di fico d’india viene conservata in bottiglie di vetro chiuse con tappi di sughero assicurandosi che non ci siano contatti con l’aria. Va inoltre tenuta lontana da fonti di luce o di calore. La durata della sapa può variare dai 2 ai 5 anni.