DOP Toscana

Miele della Lunigiana

Il Miele della Lunigiana è una Denominazione di Origine Protetta (DOP) presente nell’elenco nazionale approvato dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, i cui requisiti sono regolamentati dal disciplinare di produzione della Regione Toscana.

Varietà

Si definisce Miele della Lunigiana di Acacia, il Miele prodotto su fioritura di Robinia pseudoacacia L.
Si definisce “Miele della Lunigiana” di Castagno, il Miele prodotto su fioritura di Castanea sativa M.

Il Miele della Lunigiana di Acacia presenta le seguenti caratteristiche:
– si mantiene a lungo liquido e limpido; può tuttavia presentare, nella parte finale del periodo di commercializzazione, una parziale formazione di cristalli, senza comunque arrivare ad una cristallizzazione completa;
– consistenza: sempre viscosa, in funzione del contenuto d’acqua;
– colore: molto chiaro, da pressoché incolore a giallo paglierino;
– odore: leggero, poco persistente, fruttato, confettato, simile a quello dei fiori;
– sapore: decisamente dolce, con leggerissima acidità e privo di amarezza. L’aroma è molto delicato, tipicamente vanigliato, poco persistente e privo di retrogusto.

Il Miele della Lunigiana di Castagno presenta le seguenti caratteristiche:
– si mantiene per lungo tempo allo stato liquido; può tuttavia presentare, nella parte finale del periodo di commercializzazione, una parziale ed irregolare cristallizzazione;
– colore: ambra scuro, spesso con tonalità rossastra;
– odore: abbastanza forte e penetrante;
– sapore: persistente, con componente amara più o meno accentuata.

Produzione

Gli alveari di produzione possono essere “stanziali”, cioè permanere per l’intero arco dell’anno nella stessa postazione, o “nomadi”, ma con spostamenti entro il territorio sopra descritto per tutto il periodo delle fioriture interessate; le postazioni devono essere comunque localizzate nell’ambito del territorio sopra individuato.
In ogni caso all’inizio del raccolto i melari utilizzati devono essere rigorosamente vuoti.

Gli alveari destinati alla produzione sono condotti secondo le seguenti indicazioni:
– le famiglie devono essere contenute in amie razionali, cioè a favi mobili e a sviluppo verticale;
– gli alveari devono essere sottoposti alle misure profilattiche e agli interventi terapeutici necessari al preventivo contenimento delle malattie secondo le disposizioni del Servizio Sanitario Nazionale;
– l’eventuale nutrizione artificiale deve essere sospesa prima della posa dei melari e comunque deve essere effettuata solo con zucchero e acqua;
– i favi dei melari devono essere vuoti e puliti al momento dell’immissione nell’alveare e non devono avere mai contenuto covata; al momento dell’immissione dei melari bisogna utilizzare l’escludi regina o altro idoneo strumento per evitare l’ovideposizione nel melario;
– il prelievo dei melari avverrà dopo che le api saranno state allontanate dagli stessi con un metodo che preservi la qualità del prodotto (ad es. con apiscampo o soffiatore); è vietato l’uso di sostanze repellenti.

Per beneficiare della Denominazione di Origine Protetta il miele deve essere estratto e lavorato con le seguenti modalità:
– i locali destinati alla smielatura, lavorazione e conservazione del miele devono ricadere nell’ambito territoriale di produzione e rispondere alle norme legislative vigenti;
– tutta l’attrezzatura utilizzata per la smielatura, conservazione, lavorazione del Miele deve essere fatta di materiale per uso alimentare e previsto dalla vigente normativa comunitaria e nazionale;
– l’estrazione deve essere fatta con smielatori centrifughi;
– la filtrazione deve essere fatta con filtro permeabile agli elementi figurati del Miele; successivamente alla filtrazione il Miele deve essere posto in recipienti per la decantazione;
– ove si renda necessario riscaldare il Miele a fini tecnologici (trasferimento, invasettamento, ecc.) il trattamento termico deve essere limitato al tempo effettivamente necessario per le operazioni suddette e la temperatura del prodotto non deve mai superare i 40° C.

Sono consentite esclusivamente confezioni in vetro con chiusura twist-off nei seguenti formati: da 30 g a 1000 g.
Detto condizionamento nella zona geografica delimitata, al pari delle altre fasi del processo produttivo, costituisce una pratica tradizionalmente in uso nella stessa area ed è giustificata dai seguenti motivi:
a) per salvaguardare la qualità del prodotto, in quanto con il confezionamento in zona delimitata vengono evitati tutti i rischi di alterazione delle caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche che potrebbero verificarsi spostando il miele in altre aree, con gli inevitabili spostamenti e variazioni di condizioni fisiche ed ambientali;
b) per garantire il controllo e la rintracciabilità del prodotto, in modo da rendere efficace l’attività di controllo esercitata dall’Organismo autorizzato in tutte le fasi del processo.

Storia e curiosità

Il Miele della Lunigiana presenta un profondo legame con l’ambiente in tutte le fasi della sua produzione.
L’areale della zona di produzione è costituito da un unico corpo e corrisponde interamente al territorio dell’attuale Comunità Montana della Lunigiana i cui confini geografici coincidono quasi interamente con quelli naturali, costituiti dagli spartiacque montani che delimitano la Lunigiana dalle altre valli limitrofe.

Il Miele della Lunigiana è prodotto in un territorio complessivamente omogeneo caratterizzato da un ambiente naturale sostanzialmente intatto.
Il territorio lunigianese presenta un’ampia diffusione sul territorio di essenze arboree spontanee e coltivate di Castagno e di Acacia che garantiscono, come si evince da studi scientifici, produzioni costanti e uniformi e fioriture tali da consentire importanti produzioni sicuramente
monofloreali e competitive per le caratteristiche organolettiche.
La predetta connessione con l’ambiente determina un prodotto peculiare, le cui particolari caratteristiche distinguono tuttora il Miele di Castagno e di Acacia prodotti in Lunigiana rispetto ai mieli analoghi di altre zone.

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