Mandorle Schina de porcu
Alberi di medio vigore, a portamento assurgente, con rami di 1-2 anni brevi e poco numerosi.
Foglie di piccole o di medie dimensioni (lunghezza media 67 mm, larghezza media 18 mm, ellissoidali.
Fiori di media grandezza (diametro medio 32 mm); i petali sono bianchi, ellisoidali.
Nei frutti il malio è di colore verde e si distacca con facilità. L’endocarpo è duro, cuoriforme, con base obliquamente troncata, superficie ruvida, cosparsa di piccoli pori piuttosto numerosi; il dorso e il ventre sono convessi e con sutura pronunciata; l’apice è sub-conico e provvisto di un breve mucrone; lo spessore massimo è prevalentemente centrale, la sezione trasversale è ellissoidale.
Le mandorle in guscio sono lunghe in media 28 mm, larghe 25 mm, spesse 16 mm e pesano circa 4 gr ciascuna. I semi sono piccoli, dolci, cuoriformi, lunghi in media 21 mm, larghi 14 mm, spessi 6 mm. Cento semi pesano circa 100 gr.
La cultivar Schina de porcu è autoincompatibile ed impollinata con successo dalla cultivar Folla de pressiu. La Schina de porcu è produttiva, di buona resa (23%), con semi gemellari in modesta percentuale. Per la sua rusticità si ritiene meritevole di essere presa in considerazione.
Le mandorle possono essere consumate direttamente, tostate o crude, ma trovano soprattutto impiego nel comparto dolciario tradizionale della Sardegna (torrone, amaretti, gueffus, candelaus. ecc.) costituendone spesso l’ingrediente di base. Le varietà sarde hanno un minor contenuto di acqua ed un maggior contenuto di olio -i semi contengono olii, in percentuale variabile dal 38 al 58%).