IGP Sicilia

Limone di Siracusa

Il Limone di Siracusa è una Indicazione Geografica Protetta (IGP) presente nell’elenco nazionale approvato dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, i cui requisiti sono regolamentati dal disciplinare di produzione della Regione Sicilia.

Caratteristiche

L’Indicazione Geografica Protetta Limone di Siracusa è riservata alla cultivar “Femminello”e ai suoi cloni, riferibili alla specie botanica Citrus limon (L) Burm coltivati in impianti specializzati nel territorio della Provincia di Siracusa, rispondenti ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare.

Coltivazione

Il sistema di coltivazione deve essere quello tradizionalmente adottato nella zona.
I sesti di impianto, le forme di allevamento ed i sistemi di potatura devono essere quelli atti a mantenere un perfetto equilibrio e sviluppo della pianta oltre ad una normale aerazione e soleggiamento della stessa.
La densità di piantagione massima è di 400 piante per ettaro.
Per impianti esistenti ed in fase di produttività decrescente è ammessa una densità fino ad un massimo di 500 piante per ettaro.
Per i sesti dinamici la densità massima ammessa è di 850 piante per ettaro.

I portinnesti sono i seguenti: “Arancio amaro”, “Poncirus trifoliata”, “Citrange Troyer”, “Citrange Carrizo” e “Citrus macrophylla”, dotati di alta stabilità genetica.
Le operazioni colturali, per la gestione tecnica convenzionale e le modalità di raccolta, devono essere quelle previste dalla “Normale Buona Pratica Agricola”.
Queste norme, per il limone, si riferiscono alla gestione del suolo, agli interventi di concimazione, all’irrigazione, alla difesa.

La produzione dell’Indicazione Geografica Protetta Limone di Siracusa può avvenire in impianti condotti con il metodo di coltivazione:
– convenzionale: che è quello in uso nella zona, con l’osservanza delle norme di “Normale Buona Pratica Agricola” della Regione Siciliana;
– integrato: con produzione ottenuta mediante l’osservanza delle norme tecniche previste dal Disciplinare della Regione Siciliana in adozione dei Regolamenti comunitari in materia agroambientale;
– biologico: in osservanza del Reg Ce 834/2007.

La raccolta dei frutti dalla pianta deve essere effettuata a mano.
Il distacco dei frutti deve essere effettuato con l’ausilio di forbicine da raccolta per il taglio del peduncolo.
La raccolta va fatta direttamente dalla pianta secondo i metodi tradizionali ad un livello di sviluppo dei frutti tale da garantire la buona qualità organolettica ed estetica degli stessi.
E’ ammesso che il colore dei frutti sia variabile in funzione delle condizioni pedo-climatiche, in funzione delle varie fioriture e della particolare epoca di raccolta.
La produzione massima consentita di limoni è fissata in 29t/ha per l’intera campagna di produzione comprendente i frutti di tutte le fioriture.

Caratteristiche territoriali

Il limone, che in inverno subisce soltanto un leggero rallentamento del suo metabolismo, è specie molto sensibile al freddo, mentre rispetto ad altri agrumi è piuttosto resistente alle alte temperature.
Per questi motivi la coltivazione del limone è diffusa lungo la fascia costiera ed in alcune limitate aree comprese nelle valli dei corsi d’acqua che solcano la provincia di Siracusa dal Porcaria (a nord) fino al Tellaro (a sud), trovando le più favorevoli condizioni sui versanti esposti a sud.

La temperatura è il principale fattore climatico che limita la coltura limonicola.
Dall’analisi dei valori medi annui delle temperature rilevate nella pianura costiera di Siracusa è possibile evidenziare che l’ambiente siracusano presenta condizioni di clima temperato da ottobre a marzo ed arido da aprile a settembre.
La temperatura media annua è di 18-19°C, la media delle massime nel periodo estivo non supera la soglia di 31°C, mentre quella delle minime dei mesi più freddi (gennaio e febbraio) non scende al di sotto di 8-9°C.

Dopo la temperatura, l’acqua è il fattore determinante per la coltivazione del limone.
Nell’area di produzione del “Limone di Siracusa” le riserve d’acqua sono garantite dal grande bacino idrico sotterraneo del tavolato ibleo, che costituisce il più importante serbatoio naturale di acqua dell’ intera Sicilia, e dai corsi d’acqua superficiali.
La disponibilità di acqua unita all’umidità atmosferica hanno un ruolo decisivo nella determinazione della qualità dei frutti di Limone di Siracusa, infatti l’assenza di stress idrici e un’atmosfera mediamente umida consentono di ottenere frutti più succosi, di forma regolare, con buccia fine, e che possono essere raccolti 12 mesi l’anno.
Rispetto al suolo, il limone nella costa ionica siracusana viene coltivato principalmente in terreni appartenenti al gruppo dei suoli bruno-calcarei, i quali poggiano su substrati di calcari e calcari dolomitici, ed al gruppo dei suoli alluvionali presenti lungo i depositi alluvionali dei corsi d’acqua.
Infatti, nel Siracusano i terreni sono dotati di ottima fertilità, sono più o meno profondi e ben dotati di elementi nutritivi e di sostanza organica.

La Sicilia annovera una storica tradizione nella coltivazione degli agrumi ed il rispetto delle antiche tradizioni nella coltivazione di queste piante, tramandata di generazione in generazione continua ancora oggi nel siracusano, dando vita ad una vera e propria scuola di specialisti nella coltivazione del Limone di Siracusa.
Per questi motivi il Limone di Siracusa mantiene un profondo legame con l’ambiente che si evidenzia in tutta la filiera del prodotto.

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