DOP Sicilia

Ficodindia dell’Etna

Il Ficodindia dell’Etna è una Denominazione di Origine Protetta (DOP) presente nell’elenco nazionale approvato dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, i cui requisiti sono regolamentati dal disciplinare di produzione della Regione Sicilia.

Caratteristiche

Le cultivar della «Opuntia fìcus-indica» dell’area considerata sono: Gialla detta anche «Sulfarina» o «Nostrale», Rossa detta anche «Sanguigna», Bianca detta anche «Muscaredda» o «Sciannarina».
E! ammessa una percentuale non superiore al 5% di altri ecotipi. Sono considerati varianti di pregio le selezioni «Trunzara» o «Pannittera», delle cultivar Bianca, Rossa e Gialla.

I Frutti vengono distinti in ordine al periodo di maturazione:
– «Agostani» o «Latini» (primo fiore);
– «Scozzolati» (seconda fioritura.

Varietà

Coltivazione

I Terreni devono essere di tessitura media o grossolana per evitare ristagni d’acqua (è ammessa la presenza di roccia affiorante).

Nei nuovi impianti, nella preparazione dei terreni, devono essere previsti livellamento delle superfici, per facilitare il drenaggio delle acque, le operazioni colturali e le concimazioni.
Gli impianti possono essere sia specializzati che consociati e la densità di piantagione massima ammessa, in dipendenza della tipologia di impianto, è di 400 piante ad ettaro. In abbinamento alle forme libere di allevamento delle piante («vaso libero» o «a cespuglio»), è ammesso altro tipo di allevamento, per agevolare la raccolta e le operazioni colturali.
Sono consentite negli impianti, a sostegno del nuovo flusso vegeto-produttivo, le operazioni di concimazione, di irrigazione dopo la «scozzolatura» (che consiste nell’asportare fiori, frutticini appena allegati e giovani cladodi).
La scozzolatura viene eseguita tra la fine del mese di maggio e la prima metà del mese di giugno, in relazione alle zone di produzione e alle condizioni climatiche.

Le operazioni di raccolta, in relazione alle zone di produzione e all’andamento climatico, si svolgono dalla seconda decade di agosto per i frutti di prima fioritura («Agostani»), da settembre a dicembre per i frutti di seconda fioritura («Scozzolati» o «Bastardoni»).
I frutti dopo la raccolta devono essere immagazzinati in locali idonei ventilati e asciutti.
Successivamente il prodotto può essere frigoconservato.

Le operazioni di raccolta vanno iniziate all’invaiatura eseguendo il prelievo in modo tale che una sottile porzione di cladodo rimanga alla base del frutto.
Successivamente alla raccolta i frutti debbono essere sottoposti al processo di despinatura, per essere commercializzati con la qualifica di despinati.

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