Fagiolo di Zeri
Il Fagiolo di Zeri è un Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT) presente nell’elenco nazionale approvato dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, i cui requisiti sono regolamentati dal disciplinare di produzione della Regione Toscana.
Caratteristiche
Esistono diverse varietà del fagiolo di Zeri.
Fra le più diffuse ci sono il “fagiolo con il grembiule”, piccolo, rotondo, di colore bianco e nero (macchiettato), consumato in erba e molto tenero e la “fasgiulina”, diminutivo dovuto alla taglia della pianta che si sviluppa in uno stadio intermedio, fra il fagiolo nano e quello rampicante.
La fagiolina ha una forma leggermente piatta, di dimensioni modeste.
Le altre varietà sono meno diffuse, alcune sono molto particolari sia per la forma che per il colore.
Coltivazione
Si semina da fine aprile a fine luglio (il periodo migliore è fine maggio).
In passato veniva seminato dopo la raccolta del grano.
Normalmente la distanza tra le file è di 70 cm e di 2-3 cm sulla fila.
Preferisce i terreni sciolti e non ama i ristagni idrici, raramente deve essere irrigato.
La raccolta avviene da fine luglio a scalare e può arrivare fino a ottobre.
I semi vengono prelevati secchi dai palchi più bassi del legume e vengono lasciati ulteriormente seccare al sole per conservarli sotto vetro al fresco.
Un tempo veniva coltivato in consociazione con il granturco, che con il suo fusto diventava il “frasco” cui arrampicarsi.
E’ un antico fagiolo che si ritrova soltanto in pochi orti familiari insieme ad altre varietà toscane.
La produzione del fagiolo di Zeri è infatti ormai relegata a pochi hobbisti che lo utilizzano solo per autoconsumo.