DOP Emilia Romagna

Colline di Romagna

Le Colline di Romagna è una Denominazione di Origine Protetta (DOP) presente nell’elenco nazionale approvato dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, i cui requisiti sono regolamentati dal disciplinare di produzione della Regione Emilia Romagna.

Caratteristiche

Le varietà più comuni sono: Correggiolo (60%) Leccino (30%) e una piccola quantità di Pendolino, Moraiolo, Rossina (10%). La produzione di olive per ettaro è fissata in un totale di 7.000 kg che equivale a circa 60 kg per pianta.

Caratteristiche organolettiche dell’olio sono:
– Colore: dal verde al giallo dorato;
– Profumo: fruttato odore di oliva, a volte di media intensità e, a volte forte, accompagnato da sentori di erba o foglie;
– Sapore: gusto fruttato di oliva con una leggera amarezza accompagnato da un accenno di mandorla, carciofo e pomodoro;
– Acidità Totale: acidità massima totale, espressa in acido oleico, in peso, non superiore a 0,5 grammi per 100 grammi di olio.

Produzione

La raccolta delle olive è manuale, per evitare che le olive vengano a contatto con il terreno.
La successiva trasformazione di olio d’oliva è una grande operazione eseguita entro due giorni dalla raccolta sempre a temperature inferiori a 27 ° C; le olive devono essere sottoposte a defogliazione e lavaggio con acqua pulita prima di iniziare la trasformazione, ogni altro trattamento è vietato.

L’estrazione dell’olio deve essere fatta solo con processi fisici e meccanici, per ottenere oli senza possibilità di alterazione delle caratteristiche qualitative presenti nel frutto.
La resa massima delle olive in olio non deve superare il 18%.
La temperatura della pasta di olive non dovrebbe superare i 27°C.
Durante la trasformazione è vietato l’uso di qualsiasi prodotto ad azione chimica o biochimica come coadiuvante della estrazione dell’olio dalle olive.

È immesso al consumo in recipienti preconfezionati, ermeticamente chiusi, idonei dal punto di vista alimentare e con la seguente capienza espressa in litri: 0,10 – 0.25 – 0,50 – 0,75 – 1,00 – 2,00 – 3,00 – 5,00.

Storia e curiosità

La presenza dell’olivo, nel territorio che ha come riferimento le prime colline nei pressi della costa adriatica, ha origine molto profonda che sembra risalire agli Etruschi.
Il forte radicamento dell’olivo in questo territorio è testimoniato dalla sua presenza anche nella difficile fase storica che vede la caduta dell’impero, il diffondersi delle invasioni barbariche e la crisi del settore agricolo.

Nei secoli dell’alto Medioevo, numerose fonti archivistiche segnalano la presenza di oliveti veri e propri nelle campagne collinari presso Santarcangelo di Romagna.
Dopo il mille sono più numerose le carte che testimoniano la diffusione dell’olivo in ambito riminese.
La documentazione notarile successiva (specie quella quattrocentesca) conferma il peso dell’olivo in tutto il territorio, con particolare diffusione sui rilievi collinari.
Nel tardo medioevo, trova una sua eloquente testimonianza grazie alla diffusa presenza dei molini da olio e delle scorte presenti nei castelli di Santarcangelo di Romagna ed in quasi tutti quelli del riminese.
All’inizio del XX secolo, l’estrazione dell’olio è una attività diffusa e le olive portate ai frantoi sono tutte raccolte nella provincia stessa.

La coltura dell’olivo, in effetti, gode di particolari condizioni climatiche che, unitamente ad appropriate pratiche agronomiche, determinano la produzione di un olio di particolare pregio, in grado di distinguersi per le sue caratteristiche chimiche ed organolettiche.
La ripresa consistente è iniziata nel novecento, in particolare negli anni trenta, e si è consolidata nei giorni nostri con la rinascita dei molteplici oliveti destinati alla produzione dell’olio extravergine di oliva Colline di Romagna. Nell’agosto del 2003 ha ottenuto il riconoscimento Dop.

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