PAT Toscana

Cipolla di Certaldo

La Cipolla di Certaldo è un Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT) presente nell’elenco nazionale approvato dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, i cui requisiti sono regolamentati dal disciplinare di produzione della Regione Toscana.

Caratteristiche

La cipolla di Certaldo è una selezione locale di cipolla rossa di gusto dolce e particolare.
Di forma rotonda con caratteristico schiacciamento ai poli, ha colore rosso-violaceo con tuniche interne di color bianco-rossastro e pezzatura medio-grossa.

Se ne conoscono due qualità: la “statina”, pronta per il consumo fresco a maggio (cipollotti) e matura in estate, e la “vernina”, con semina autunnale e raccolta a fine estate.

Si impiega quindi sia come cipolla fresca da consumo (“statina” – cipollotti raccolti a maggio-giugno), sia come cipolla da serbo con tuniche esterne secche.

Coltivazione

La coltivazione della cipolla di Certaldo, avviene in terreni di medio impasto tendenzialmente sciolti, franco-sabbiosi o franco-argillosi, con contenuto di argilla comunque non superiore al 30%, ben drenati, con falda a non meno di un metro di profondità.

La cipolla di Certaldo viene tradizionalmente seminata in semenzaio, quindi trapiantata con messa a dimora a file.
La “statina” si semina a luglio-agosto, è trapiantata in ottobre-novembre, pronta per il consumo fresco a maggio (cipollotti) e matura a luglio-agosto; la “vernina” si semina a novembre-gennaio, si trapianta a marzo-aprile ed è pronta per la raccolta ad agosto-settembre.

La figura della cipolla compare già nell’antico stemma di Certaldo del XII secolo, quando il paese era feudo dei conti Alberti.
La cipolla troneggiava sul campo bianco dello scudo bipartito con il motto “Per natura sono forte e dolce ancora/ e piaccio a chi sta e a chi lavora”.
Questo era probabilmente ispirato alla diffusa coltivazione della cipolla nel territorio e allo spirito forte e dolce al tempo stesso dei certaldesi.

Nel 1633, i priori che governavano il paese, ritenendo forse poco nobile quello stemma, decisero di sostituirlo con un più tradizionale scudo con leone rampante.
Nel 1867, con un atto del Consiglio comunale, si decise di tornare allo stemma originario.

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