
Anguria Reggiana
L’Anguria Reggiana è una Indicazione Geografica Protetta (IGP) presente nell’elenco nazionale approvato dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, i cui requisiti sono regolamentati dal disciplinare di produzione della Regione Emilia Romagna.
Caratteristiche
La caratteristica che identifica l’Anguria Reggiana è il sapore, particolarmente dolce, della polpa, legato al tenore zuccherino maggiore di 11° Brix per la tipologia Ashai Mijako e 12° Brix per le tipologie Crimson e Sentinel.
Al momento dell’immissione al consumo i frutti devono possedere le seguenti caratteristiche:
– interi (è consentita una piccola lesione della scorza dovuta all’eventuale misurazione automatica dell’indice rifrattometrico);
– puliti (privi di sostanze estranee visibili);
– sani ed esenti da parassiti;
– privi di odori estranei al frutto;
– ben formati in relazione alle caratteristiche della varietà;
– privi di fessurazioni esterne e ammaccature;
– il peduncolo deve avere una lunghezza da 2 a 5 cm;
– lo sviluppo e lo stato devono essere tali da consentirne il trasporto e le operazioni connesse;
– sulla buccia può essere presente una zona di colore più chiaro nella parte che è rimasta a contatto con il suolo durante la crescita.
Varietà
Caratteristica comune a tutte le tipologie è l’elevato tenore zuccherino.
Anguria reggiana IgpL’Indicazione geografica protetta Anguria reggiana designa i frutti della specie botanica Citrullus lanatus allo stato fresco delle tipologie:
– Tipo Tondo avente le caratteristiche della tipologia Ashai Mijako: frutto tondo; buccia di color verde grigio e sovra striature di colore verde scuro; polpa croccante, soda e di colore rosso vivo a maturazione completa; peso variabile dai 5 kg ai 12 kg;
– Tipo Ovale avente le caratteristiche della tipologia Crimson: frutto tondo ovale; buccia di colore verde medio brillante e sovra striature di color verde scuro; polpa croccante, soda e di colore rosso a maturazione completa; peso variabile dai 7 kg ai 16 kg;
– Tipo Allungato avente le caratteristiche della tipologia Sentinel: frutto allungato; buccia di colore verde medio brillante e sovra striature di color verde scuro; polpa croccante, soda e di colore rosso vivo a maturazione completa; peso variabile dai 7 kg ai 20 kg;”
Coltivazione
Caratteristica comune a tutte le tipologie è l’elevato tenore zuccherino, corrispondente a un minimo di 11 gradi Brix per il tipo tondo e 12 gradi Brix per le altre tipologie.
Un altro elemento che distingue l’Anguria Reggiana, e che ne giustifica il legame con il territorio, è l’abilità dei produttori e la raffinata tecnica colturale adottata, che si manifesta in particolare al momento della raccolta, o “stacco”.
Caratteristiche territoriali
Il legame causale tra l’Anguria Reggiana con la zona di produzione, che determina la qualità specifica, è fondato sulle caratteristiche della zona geografica delimitata e le competenze dei produttori locali.
La zona delimitata è caratterizzata da aree bonificate nei secoli, con terreni tendenzialmente argillosi, difficili nelle lavorazioni ma feraci e ricchi d’elementi naturali quali il potassio.
Le condizioni del suolo, omogenee in tutta l’area, contribuiscono in modo determinante a definire l’accrescimento, la conformazione, nonché le caratteristiche chimi che ed organolettiche dei frutti.
La caratteristica che identifica l’Anguria Reggiana è il sapore, particolarmente dolce della polpa, legato al tenore zuccherino.
Questa caratteristica è legata all’abilità dei produttori e alla raffinata tecnica colturale adottata, che si manifesta in particolare al momento della raccolta, o «stacco».
Essa avviene in almeno 3 passaggi per ogni pianta, tali da far sì che al consumo ogni Anguria Reggiana risulti a maturazione completa e con il massimo grado zuccherino prima della sovramaturazione, con pasta croccante e soda.
Il grado di maturazione è indicato dalle caratteristiche visibili della buccia, del picciolo e del cirro, e soprattutto dal caratteristico suono emesso quando l’anguria viene percossa con la mano, tutti aspetti esterni valutabili direttamente in campo dall’operatore esperto.
Ogni anguria viene quindi valutata singolarmente, battuta e selezionata prima della raccolta e viene staccata solo se dall’analisi visiva e uditiva l’operatore ritiene che abbia raggiunto le caratteristiche di maturazione, affidabilità e conservabilità desiderate. Il prelievo dall’appezzamento viene effettuato generalmente al mattino presto, quando le angurie hanno beneficiato del fresco notturno e hanno una temperatura adatta alla conservazione.
Lo stacco avviene per mezzo della «roncola», singolare attrezzo da taglio dalla lama parzialmente ricurva.
Questo particolare attrezzo nel corso degli anni è stato perfezionato nella forma per impedire di recidere la ramificazione della pianta che deve rimanere nelle condizioni fisiologiche ottimali sino allo stacco di tutti i frutti.
Queste opera zioni presuppongono un antico e consolidato sapere, tramandato da generazione in generazione, degli «spiccatori» reggiani capaci di selezionare il frutto maturo e di raccoglierlo preservando la produzione successiva.
Le abilità e il sapere dei produttori locali provengono da una tradizione storica che notoriamente lega il prodotto al territorio.
Storia e curiosità
Le testimonianze storiche sono ricche di elementi della coltura dell’anguria nel reggiano come di una tradizione consolidata e tramandata stabilmente.
I primi riferimenti della sua elevata qualità si rifanno al XVI secolo: corrispondenze fra le antiche corti del Rinascimento padano decantano la bontà del prodotto coltivato in queste terre.
Il frutto è rimasto a lungo un prodotto d’elite fino al XVIII secolo, quando il Risorgimento aprì le frontiere fra gli antichi e piccoli stati della Nazione e consentì anche un allargamento dei confini di commercializzazione.
Nel tempo, l’elevata qualità della produzione locale ha fatto conoscere il prodotto sui mercati di Milano, Genova e delle regioni limitrofe fino a farsi riconoscere nello scorso secolo oltre le Alpi.
L’«Anguria Reggiana» è associata alla zona di pianura in provincia di Reggio Emilia anche nelle guide storiche gastronomiche; la zona è richiamata nella Guida Gastronomica del Touring Club Italiano, datata 1931, per «angurie (cocomeri) e meloni zuccherini».
Il territorio designato include i centri di maggiore riconoscibilità storica in cui veniva coltivata tradizionalmente l’anguria, quali ad esempio Gualtieri, Novellara, Santa Vittoria, Poviglio e Cadelbosco di Sopra, Rio Saliceto e Cà de’ Frati.
La popolarità della coltivazione e del consumo dell’anguria nel territorio è comprovata anche dalla presenza di capanni dell’inizio del XX secolo costruiti in materiali naturali, quali legno e frasche, dove si consumava e si vendeva l’anguria a fette.
Più recentemente anche l’abilità dei produttori della zona si è sempre più indirizzata alla specializzazione nella coltivazione dell’anguria, coinvolgendo popolazione e produttori, che si sono associati con lo scopo di promuo vere, difendere, valorizzare e tutelare la produzione e la commercializzazione dell’«Anguria Reggiana».
A partire dal 1975, sono state istituite, feste, sagre, eventi e competizioni locali per promuovere il prodotto, pre miare l’anguria più grande e quella con il tenore zuccherino più elevato.