Abbamele
L’ abbamele si presenta con una consistenza simile al miele, colore bruno scuro prossimo al nero e gusto dolce, caramellato e con una persistenza gradevolmente amara.
Lavorazione
La metodica tradizionale di estrazione dell’abbamele consiste nell’accantonare favi contenenti almeno il 20-30% di miele e successivamente immergerli in acqua calda, sui 50 °C circa, e attendere che l’acqua sciolga tutto il miele ancora contenuto.
Appena l’acqua si intiepidisce, si procede a sciogliere manualmente i grumi di cera e polline e a spremere la cera fino a ridurla in bocce e conservarla. Il composto ottenuto sarà filtrato almeno due volte attraverso panni di lino leggeri e sistemato in una idonea caldaia per la bollitura di raffinazione che dura diverse ore.
Durante la raffinazione si aggiunge una piccola quantità di bucce di arancia finemente tagliate e si procede all’estrazione delle impurità che affiorano, mescolando costantemente il prodotto affinché non si attacchi sul fondo fino a quando acquista la consistenza di uno sciroppo e quindi del miele; la caldaia viene posta in un locale appartato e lasciata intiepidire per procedere poi all’invasettamento del composto.
Attualmente i metodi di estrazione dell’abbamele sono due: il primo prevede l’utilizzo esclusivo di miele, acqua e aromi (bucce di arancia), mentre il secondo utilizza miele da sceratrice (miele per l’industria), ottenuto dalla fusione della cera impregnata di miele. Per entrambi i metodi il processo successivo è sempre la bollitura lenta a temperatura costante con la eliminazione dei residui affioranti. Il prodotto ottenuto ha una consistenza simile al miele.
Terminata la cottura si procede alla filtrazione del prodotto.