DOP Abruzzo

Pretuziano delle Colline Teramane

Il Pretuziano delle Colline Teramane è una Denominazione di Origine Protetta (DOP) presente nell’elenco nazionale approvato dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, i cui requisiti sono regolamentati dal disciplinare di produzione della Regione Abruzzo.

Caratteristiche

L’olio extra vergine di oliva Pretuziano delle Colline Teramane deve avere colore giallo-verdognolo, odore fruttato medio e sapore medio fruttato con sensazione di amaro e piccante.

Varietà

La denominazione di origine protetta Pretuziano delle Colline Teramane è riservata all’olio extra vergine di oliva, ottenuto dalle olive prodotte nella zona delimitata all’art. 3 ed appartenenti alle seguenti varietà: Leccino, Frantoio e Dritta congiuntamente fino al 75%; il restante 25% è rappresentato da varietà locali minori, tra le quali sono maggiormente diffuse il Tortiglione, la Carboncella e la Castiglionese.

Coltivazione

Gli oliveti ammessi devono avere un sesto di impianto di 6×6 m, 6×7 m, e 7×7 m, allevati a chioma bassa (vaso basso, monocono, palmetta libera a ipsilon).
Sono ammessi sesti di impianti inferiori purché siano rispettati i limiti di produzione di seguito fissati. Sono ammessi altresì oliveti tradizionali in coltura promiscua che hanno un sesto di impianto di 20-30 m x 10 e sono allevati a chioma alta (vaso semplice, vaso policonico).

La raccolta delle olive, effettuata direttamente dalla pianta a mano o con mezzi meccanici, deve avvenire nel periodo compreso dall’inizio dell’invaiatura fino al 10 dicembre.

La produzione massima di olive, destinate alla produzione dell’olio extravergine, non può superare kg 6.500 per ettaro negli impianti a coltura specializzata, mentre negli oliveti a coltura promiscua la produzione media di olive per pianta non potrà superare kg 50.
La resa massima in olio non può superare il 20%.

Il trasporto delle olive deve avvenire in cassette finestrate o bins. Le olive raccolte devono essere conservate, fino alla fase di molitura che deve avvenire entro due giorni dalla raccolta, in recipienti rigidi ed areati in locali freschi ed areati.

Produzione

Nelle operazioni di oleificazione devono essere rispettati tempo e temperatura dello stadio di frangitura, fissati rispettivamente in 30 minuti ed in 27 gradi centigradi. Tale temperatura non deve essere superata anche per l’acqua di diluizione.

Caratteristiche territoriali

L’olivicoltura in tale zona ha spiccate finalità paesaggistiche e di difesa del suolo e dell’ambiente.

Il territorio ha due componenti geografiche racchiuse in breve spazio: ad est il mare Adriatico e ad ovest il massiccio del Gran Sasso d’Italia; tali elementi caratterizzano in modo particolare il clima determinando una forte escursione termica tra i diversi periodi dell’anno.
Il territorio presenta una orografia piuttosto articolata con una serie di colline disposte a pettine e solcate da corsi di acqua che scorrono verso il mare, quasi paralleli l’uno all’altro.
Tali caratteristiche pedoclimatiche influiscono in maniera inequivocabile sulle caratteristiche della DOP Pretuziano delle Colline Teramane.

Almeno a partire dal III secolo a.C. e fino al giorni nostri, il termine «pretuziano» ha, pertanto, inequivocabilmente indicato il territorio delle genti riconducibili alla provincia di Teramo. Tale termine ha accompagnato le rinomate produzioni di quest’area; a titolo di esempio la menzione dei vini pretuziani, di cui Plinio cita più volte nella sua «Naturalis historia».
Nello stesso modo, l’olio pretuziano fu portato al proprio seguito dai pastori del teramano, nei lunghi viaggi da e per il Tirreno, attraverso la via del sale o «Salaria», come viene indicato da Catone nel «De rustica».

Storia e curiosità

La diffusione dell’olivo in provincia di Teramo risale almeno al X secolo a.C.
Fu per opera dei Romani (III secolo a.C.) che la coltura dell’olivo si intensificò e si espanse. Seguirono periodi di decadenza alternati a periodi di espansione, in relazione a determinati eventi storici.

Nel Catasto Napoleonico del 1809 è riportata l’entità e la diffusione dell’olio in provincia di Teramo; confrontato con quella attuale (1990) non differisce sostanzialmente nonostante, il lungo periodo trascorso.

Arturo Provenzale nella «Guida viticola ed olearia» – Teramo 1907, scrive: «Sincera ammirazione destò il constatare che all’esposizione internazionale di Vienna del 1873 i prodotti abruzzesi di olio di oliva, tra centinaia e centinaia di prodotti di ogni parte in Italia, ben quattro primi premi conquistarono, … I vincitori furono produttori di Loreto, di Montepagano, di Giulianova e di Teramo».

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