IGP Marche e Umbria

Patata Rossa di Colfiorito

La Patata Rossa di Colfiorito è una Indicazione Geografica Protetta (IGP) presente nell’elenco nazionale approvato dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, i cui requisiti sono regolamentati dal disciplinare di produzione della Regione Marche e Umbria.

Caratteristiche

La denominazione Patata Rossa di Colfiorito designa i tuberi maturi della specie Solanum tuberosum (Solanum tuberosum L.) della famiglia delle Solanacee, coltivati a partire da varietà delle sementi di base catalogate nei registri varietali nazionali degli Stati Membri dell’Unione Europea con caratteristica buccia di colore rosso e polpa di colore giallo-chiaro.

La tipicità e la riconoscibilità dei tuberi sono determinate dalle seguenti caratteristiche:
– interi, completamente abbucciati, privi di macchie;
– lungo-ovale e irregolare;
– sani: sono esclusi i prodotti affetti da marciume e da altre fitopatie, o che presentino alterazioni tali da renderli inadatti al consumo;
– esenti da danni provocati dal gelo;
– privi di odore e/o sapore estranei alle sue normali caratteristiche;
– la buccia di tipico colore rosso;
– occhi superficiali e facilmente asportabili.

Coltivazione

Dalla prima aratura e la semina del tubero seme della Patata Rossa di Colfiorito si opera in modo che il terreno sia ridotto uniformemente senza zolle e senza cavità su tutta la profondità e che sia esposto il più possibile all’azione strutturante dei geli.
Si procede con estirpature penetranti, poi al momento della semina del tubero seme è sufficiente un’erpicatura profonda di pianeggiamento.

Tradizionalmente la semina del tubero seme della Patata Rossa di Colfiorito è individuato nel periodo che va dal 1 marzo al 30 giugno.
I tuberi di calibro minimo di 28 mm si possono piantare interi o tagliare in pezzi in senso longitudinale in modo che ogni porzione di tubero abbia gemme apicali.
Il taglio deve essere fatto almeno 2 giorni prima della semina del tubero seme per dar modo alle superfici di taglio di suberificarsi, evitando rischi di marciume dei tuberi nel terreno.

La Patata Rossa di Colfiorito si semina a file distanti da 70 a 90 cm.
La distanza sulla fila, varia in funzione del numero di tuberi-seme che si è stabilito di seminare e della distanza tra le file che si è deciso di adottare.
La semina può essere fatta a mano o con macchine semina-tuberi che aprono il solco, depongono i tuberi alla distanza prefissata e richiudono il solco pareggiando il terreno.
La quantità di patate necessaria per un ettaro varia con la grossezza dei tuberi-semi e con la fittezza della semina e comunque è maggiore o uguale a 1,2 t/ha a seconda delle variabili tecnico-colturali.
Una leggera pre-incalzatura può essere eseguita già al momento della semina. Una prima leggera rincalzatura può essere eseguita appena prima dell’emergenza dei germogli, in concomitanza con la rottura della crosta. Successivamente la semina viene eseguita la rincalzatura vera e propria.

La raccolta si effettua dal 1 agosto fino a tutto il mese di novembre.
La raccolta della Patata Rossa di Colfiorito è sia meccanica che manuale.
La produzione di Patata Rossa di Colfiorito, a seconda delle variabili ambientali e meteorologiche, è ammessa fino ad un massimo di 40 ton/ha.

Le patate raccolte vengono immesse in magazzini che devono risultare idonei per assicurare le condizioni necessarie ad una buona conservazione dei tuberi: permettere l’essiccazione della superficie dei tuberi appena introdotti, favorire la cicatrizzazione delle ferite ricevute alla raccolta, impedire la condensazione dell’acqua sulla loro superficie.
All’interno dei magazzini le patate possono essere posizionate in sacconi di nylon areati o in cassoni.
È comunque consentito un processo di conservazione, attraverso l’utilizzo di moderne tecnologie di conservazione ai sensi della normativa vigente in materia.
Durante la conservazione non è consentito l’uso di prodotti anti germoglianti.

Caratteristiche territoriali

I fattori che determinano la reputazione e le caratteristiche riconoscibili della Patata Rossa di Colfiorito sono riconducibili alle particolari caratteristiche pedoclimatiche dell’area di riferimento.
Particolare importanza assume l’aspetto pedologico: le condizioni del suolo, infatti, contribuiscono in modo determinante a definirne l’accrescimento, la conformazione, nonché le caratteristiche chimiche ed organolettiche ed infine la qualità che ne fanno un prodotto agricolo riconoscibile e con una reputazione affermata.

L’area in cui è coltivata la Patata Rossa di Colfiorito, da un punto di vista granulometrico è costituito da terreni che contribuiscono alla differenziazione di questa particolare coltura, ovvero terreni silicei con presenza di scheletro, leggermente acidi, leggeri, sciolti, permeabili, profondi.
La Patata Rossa di Colfiorito si differenzia in relazione alle caratteristiche antropiche, pedologiche, ambientali, climatiche e riferite all’altitudine dell’area di produzione, che conferiscono al prodotto: la forma irregolare, la consistenza e la durezza.

La Patata Rossa di Colfiorito subisce una influenza ambientale che tende a variarne la morfologia a causa della “sofferenza” subita dal tubero durante la crescita per fattori dipendenti dalla variabile territorio.
La compattezza della polpa e della forma irregolare sono infatti da imputare al terreno ricco di scheletro tipico dell’areale, al clima e al ridotto apporto di irrigazione.
Numerose sono le testimonianze orali e scritte che testimoniano il consolidato legame storico-culturale- sociale tra prodotto e territorio.

La zona degli altipiani di Colfiorito è stata sempre tradizionalmente conosciuta come vocata per la coltivazione della patata rossa.
La comparsa di questo tubero negli altopiani di Colfiorito risale alla fine della seconda metà del XVIII secolo, quando venne introdotta con ogni probabilità dal passaggio nello Stato Pontificio delle truppe Imperiali e successivamente durante l’occupazione francese nel periodo napoleonico.
Tale ipotesi sembra estremamente verosimile, e comunque è la più accreditata dagli studiosi della storia della patata, dato che questa coltura era già stata avviata numerosi anni prima in Francia e Germania con una buona riuscita.
La patata per le sue qualità nutrizionali e di conservazione era un’ottima risorsa alimentare per le esigenze di un esercito.
Questi passaggi sono ampiamente documentati dalla storiografia folignate; di fatto, la zona di Colfiorito e Casenove era una tappa obbligatoria per raggiungere le Marche, non solo per il passaggio degli eserciti, ma anche dei pellegrinaggi mariani alla volta di Loreto.
Di conseguenza la fama di Colfiorito e dei suoi prodotti come la patata, si è diffusa proprio per questa possibilità offerta dagli scambi culturali e commerciali grazie alla battutissima via di comunicazione che oggi si identifica nella Strada Statale 77, che salendo dal vicino centro urbano di Foligno per il valico di Colfiorito, si immette nell’alta valle del Chienti fino ad arrivare al Mare Adriatico.

Uno dei motivi principali di questa propensione alla coltivazione della Patata Rossa sono le particolari caratteristiche geografiche, in particolar modo l’altura: in tali condizioni la patata trova un clima ideale per la coltivazione, oltre che nelle minori possibilità di contrarre patologie o infestazioni parassitarie.
Tali caratteristiche comportano determinate qualità intrinseche che ne sanciscono la riconoscibilità e la reputazione di differenziabilità, a livello commerciale e da parte del consumatore finale. Le caratteristiche inequivocabilmente riconosciute sono la compattezza e la tenuta alla cottura, qualità indispensabili e ricercate per la preparazione di determinati piatti che necessitano di frittura o di elevate temperature di cottura.
Riviste specializzate, fotografie e testimonianze audiovisive attestano la grande reputazione della Patata Rossa di Colfiorito.
Infine riveste un ruolo fondamentale la reputazione e il successo con il consumatore e la inscindibile relazione tra la denominazione geografica di Colfiorito con il colore rosso della patata coltivata nell’areale.

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