DOP Puglia

Patata novella di Galatina

La Patata novella di Galatina è una Denominazione di Origine Protetta (DOP) presente nell’elenco nazionale approvato dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, i cui requisiti sono regolamentati dal disciplinare di produzione della Regione Puglia.

Caratteristiche

La Denominazione di Origine Protetta Patata novella di Galatina designa esclusivamente i tuberi della specie Solanum tuberosum, var. Sieglinde.
Le caratteristiche del prodotto all’atto dell’immissione al consumo sono le seguenti:
– epidermide (corteccia o buccia), di colore giallo intenso, brillante; anche per la presenza di residui terrosi derivanti dalla coltivazione nelle terre rosse, assume un colore ruggine “cioccolato”.
– forma lungo ovale, di media grandezza;
– buccia non completamente differenziata, facile allo sfaldamento, priva di screpolature;
– tuberi interi, non germinati, di forma regolare ed esenti da malformazioni, da sapori ed odori anomali;
– tuberi asciutti, privi di “inverdimento”, spaccature, ammaccature, rosure, macchie ed alterazioni patologiche;
– basso contenuto in amido (massimo 17%) e sostanza secca (massimo 21%).

Coltivazione

Le condizioni tecniche di coltura dei terreni destinati alla produzione della Patata novella di Galatina devono essere quelle tradizionali della zona e comunque atte a conferire al prodotto le specifiche caratteristiche di qualità.

A tal fine si individuano le seguenti tecniche colturali:

AVVICENDAMENTO COLTURALE
È obbligatorio l’avvicendamento colturale, da eseguire attraverso la rotazione biennale con frumento, leguminose da granella (fava, pisello) o con piante orticole (zucchino, finocchio).
È comunque vietato l’impiego delle altre solanacee (peperone, pomodoro, melanzana), sia in rotazione con la patata, che come colture intercalari.

PREPARAZIONE DEL TERRENO
Entro il periodo che va dal primo di agosto e fino al 30 settembre si effettua una lavorazione del terreno in profondità, alla quale segue, poco prima dell’impianto, un’accurata fresatura.

L’IMPIANTO
Deve essere effettuato nel periodo compreso fra il 20 Novembre fino a tutto Febbraio.
È obbligatorio l’utilizzo di tuberi seme certificati; è obbligo del produttore conservare i cartellini che accompagnano le partite dei tuberi seme impiegati.
I tuberi seme, oltre che certificati, devono essere privi di lesioni e/o ammaccature e di germogli lunghi e filati.
I tuberi possono essere piantati interi o tagliati; è ammesso anche l’impiego di tuberi pre germogliati.
I tuberi seme vengono posti ad una distanza sulla fila pari a 20–30 cm e fra le file ad una distanza compresa fra 60 e 80 cm.

IL PIANO DI FERTILIZZAZIONE
terrà conto delle caratteristiche fisiche dei terreni e della loro dotazione in elementi nutritivi; di seguito si riportano gli importi massimi consentiti per i principali macroelementi:

IL CONTROLLO DI CRITTOGAME, FITOFAGI ED ERBE INFESTANTI
Deve essere effettuato attraverso il ricorso alla lotta integrata secondo le normative vigenti.

IRRIGAZIONE
I volumi irrigui stagionali non devono superare i 2000 m3/ha, distribuiti in un massimo di 10 interventi irrigui.
Le adacquate verranno sospese 7 giorni prima della raccolta.

LA RACCOLTA
Inizierà a partire dalla prima decade di marzo e non si potrà prolungare oltre il 30 giugno.
È vietato il ricorso all’impiego di prodotti chimici dissecanti. Le rese unitarie possono arrivare fino ad un massimo di 400 q/ha.

In tutte le fasi della lavorazione del prodotto devono essere adottate tutte le precauzioni atte ad evitare contusioni, ferite e fenomeni di inverdimento.
È vietato il lavaggio dei tuberi.
Una eventuale conservazione del prodotto non potrà superare un periodo di 30 giorni.

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