DOP Liguria

Basilico Genovese

Il Basilico Genovese è una Denominazione di Origine Protetta (DOP) presente nell’elenco nazionale approvato dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, i cui requisiti sono regolamentati dal disciplinare di produzione della Regione Liguria.

Caratteristiche

La denominazione di origine protetta Basilico Genovese, di seguito indicata con la sigla DOP, è riservata, nel settore orticolo, al basilico (Ocimum Basilicum L.) di tipologia genovese che risponde alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione.

Le sementi impiegabili per la produzione del Basilico Genovese D.O.P. devono appartenere alla specie Ocimum Basilicum L., di ecotipi o selezioni autoctone ed avere le caratteristiche di seguito elencate:
– pianta con altezza da media a molto alta e portamento espanso o cilindrico;
– densità del fogliame classificabile nelle classi d’espressione intermedie (medio-bassa, media, medio-alta) e non nelle classi estreme (bassa o alta);
– forma della foglia ellittica;
– bollosità del lembo e incisioni del margine assenti/molto deboli o deboli;
– piano della lamina fogliare piatto o convesso;
– assenza totale di aroma di menta;
– aroma intenso e caratteristico.

Coltivazione

La coltivazione del Basilico Genovese DOP può essere effettuata nei seguenti ambienti di coltivazione: in ambiente protetto e in pieno campo.
In ambiente protetto la coltivazione può essere svolta tutto l’anno purchè venga assicurata una ventilazione continua 24 ore/giorno rinnovando l’intero volume di aria contenuta nella serra almeno 2 volte/ora dal tramonto al sorgere del sole e almeno 20 volte/ora dal sorgere del sole al tramonto.
Tale ricambio di aria deve essere garantito dall’opportuna gestione delle aperture di ventilazione e, nel periodo invernale, eventualmente anche con il contributo dell’impianto di riscaldamento di soccorso.

Sono esplicitamente escluse dal presente disciplinare serre insect-proof, o serre che non garantiscano gli scambi di aria sopra indicati come minimi.
La coltivazione del Basilico Genovese DOP in ambiente protetto può essere eseguita sia su bancale, sia in piena terra. E’ vietata la produzione di Basilico Genovese DOP su substrati privi di terreno naturale.

Nel caso della coltivazione su bancale, il terreno di coltivazione deve essere quello naturale prelevato nella stessa area in cui insiste l’azienda.
In particolare, alfine di restituire al terreno naturale trasportato su bancale le caratteristiche fisiche proprie, è ammesso miscelare ammendanti minerali in percentuale non superiore al 20% in volume.
È vietato l’uso di bromuro di metile per la disinfezione delle terreno.

La pianta intera è confezionata a mazzi con almeno due coppie di foglie vere (in particolare una coppia di foglie vere completamente distesa e la seconda in fase di formazione) e, al massimo, con quattro coppie di foglie vere.
Sono identificabili due tipologie di mazzi: il mazzo piccolo o ‘mazzetto’ e il mazzo grande o ‘bouquet’.
Il mazzetto è composto da 3 a 10 piante intere complete di radici è confezionato con carta per alimenti contrassegnata dalla dicitura Basilico Genovese DOP, dal simbolo comunitario della DOP e dal logo del prodotto come più avanti descritto, ed è legato singolarmente.
Mazzi di maggiori dimensioni rientrano nella tipologia del ‘bouquet’; un bouquet è costituito dall’equivalente numero di piante contenute in 10 mazzetti e vengono confezionati in modo analogo. Non è vincolante il peso del prodotto bensì il numero delle piante.

Nella preparazione dei mazzi è consentita l’utilizzazione di materiale inerte da porre a contatto con le radici al solo fine di evitare una precoce disidratazione delle piantine in esso contenute.
Gli imballaggi per contenere i singoli mazzi o gli eventuali sacchetti devono essere in materiale conforme alle normative vigenti e devono essere contrassegnati con la dicitura Basilico Genovese DOP, con il simbolo comunitario della DOP, con il marchio aziendale completo e con il logo del prodotto più avanti descritto.
L’identificazione aziendale dovrà avere dimensioni e posizionamento che la rendano sufficientemente evidente in rapporto al simbolo comunitario della DOP e al logo del prodotto.

Storia e curiosità

Il basilico è stato introdotto in diverse aree del Mediterraneo e nella stessa Liguria dai Romani che ad esso attribuivano proprietà curative.
Il basilico divenne coltura tradizionale ed il suo uso venne esteso anche a quello culinario.

Il nucleo originario di produzione era circoscritto all’areale genovese.
Consolidandosi le condizioni favorevoli di mercato per il largo consumo di basilico per la preparazione di numerose ricette e del celeberrimo pesto genovese la zona di produzione si è allargata investendo anche tutta la fascia marittima del territorio ligure.

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