Asparago verde di Altedo
L’Asparago verde di Altedo è una Indicazione Geografica Protetta (IGP) presente nell’elenco nazionale approvato dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, i cui requisiti sono regolamentati dal disciplinare di produzione della Regione Emilia Romagna.
Caratteristiche
Nella pianta dell’asparago ciò che si mangia è il primo germoglio, ovvero il turione.
Il turione dell’asparago di Altedo ha una di lunghezza da 19 a 27 cm. circa, diametro da 10 a 20 mm., si presenta di colore verde acceso e con il gambo bianco per circa 4 cm di altezza.
L’apice è ben serrato e talvolta lievemente incurvato.
Il sapore è molto appetitoso, fresco e gradevole, privo di odori o sapori estranei.
Al gusto è tenero, delicato e privo di fibrosità.
Per essere un ortaggio la sua coltivazione è particolare: la pianta entra in produzione dopo circa due anni dalla messa a dimora delle madri o zampe e, se in buona salute, rimane produttiva per circa 10 anni.
Storia e curiosità
Già ai tempi dei Romani gli asparagi della pianura tra Bologna e Ferrara erano considerati tanto pregiati da venire inviati a Roma avvolti uno ad uno in una particolare carta che ne preservava la freschezza.
Originario dell’Asia, l’asparago è arrivata in Italia da così tanto tempo che lo troviamo anche spontaneo nei boschi e nelle pinete del litorale adriatico.
Gli asparagi selvatici sono verdi, molto sottili e di gusto saporito.
Le versioni coltivate erano già note come leccornia presso gli egizi, i greci e i romani.