IGP Veneto

Asparago Bianco di Cimadolmo

L’Asparago Bianco di Cimadolmo è una Denominazione di Origine Protetta (DOP) presente nell’elenco nazionale approvato dal Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, i cui requisiti sono regolamentati dal disciplinare di produzione della Regione Veneto.

Caratteristiche

Le cultivar idonee alla produzione dell’Asparago Bianco di Cimadolmo sono: Precoce d’Argenteuil, Larac, Dariana, Cumulus, Darbella, Vittorio (ex AM 840), Voltaire, Zeno.
Possono essere presenti negli impianti altre cultivar fino ad un massimo del 20%.

I turioni dell’Asparago Bianco di Cimadolmo devono essere totalmente bianchi e devono essere:
– interi, di aspetto e di odore freschi;
– sani;
– esenti da attacco di roditori o insetti e da ammaccature;
– puliti, privi di terra e di qualsiasi altra impurità;
– privi di umidità esterna eccessiva, cioè sufficientemente asciutti dopo l’eventuale lavaggio o refrigerazione con acqua fredda;
– privi di odore o sapore estraneo.

La sezione praticata alla base deve essere il più possibile netta e perpendicolare all’asse longitudinale.
Inoltre i turioni non devono essere vuoti, né spaccati, né pelati, né spezzati.
Sono tollerati lievi spacchi sopragiunti dopo la raccolta.

L’Asparago Bianco di Cimadolmo, ai fini dell’immissione al consumo, è classificato nelle seguenti categorie commerciali, ciascuna delle quali suddivisa in due classi per dimensione di diametro:

Categoria Extra
– Classe di diametro: da 19 a 24 mm
– Classe di diametro: da 15 a 19 mm

Categoria Prima
– Classe di diametro: da 12 a 15 mm
– Classe di diametro: da 8 a 12 mm

La lunghezza degli asparagi deve essere compresa fra i 20 e i 22 cm.

Coltivazione

Sono idonee alla coltivazione dell’Asparago Bianco di Cimadolmo i terreni, aventi le seguenti caratteristiche: terreni sabbiosi-limosi, di origine alluvionale, sciolti, soffici, con reazione da neutra a sub alcalina, permeabili e accuratamente drenati.

Il periodo di trapianto per le zampe è tra marzo ed aprile e delle piantine da marzo a maggio.
La densità d’impianto non deve superare le 16 mila piantine e/o zampe per ha, con larghezza tra le file non inferiore a due metri e mezzo.
La coltura non deve succedere a se stessa o ad altre liliacee per almeno 24 mesi. Inoltre la coltura non deve succedere alla bietola, patata, carota e leguminose.
All’impianto, é da eseguire un’analisi completa del terreno ove tale coltura è destinata; tale analisi va ripetuta almeno dopo cinque anni.

Il terreno destinato all’impianto deve essere preparato procedendo ad una aratura leggera, preceduta o seguita da ripuntatura profonda.
Per la formazione dei cumuli per la produzione di turioni bianchi non deve essere impiegato l’aratro ma attrezzature idonee.
È d’obbligo la pacciamatura per la produzione di turioni bianchi; in caso di utilizzo di film plastico nero lo spessore minimo deve essere di 0.1 mm.
La concimazione deve essere eseguita, in ogni azienda, sulla base dell’analisi del terreno e delle asportazioni della pianta; la concimazione minerale deve essere integrata con ammendanti organici.
Sono permesse eventuali irrigazioni di soccorso in periodo siccitoso; in relazione al livello pluviometrico e alle caratteristiche aziendali.

La difesa fitosanitaria deve fondarsi sulla corretta applicazione delle tecniche agronomiche. Deve pertanto fare ricorso alle tecniche di lotta integrata indicate dai Servizi fitosanitari preposti o di lotta biologica in modo da ridurre al minimo indispensabile gli interventi fitosanitari.

La raccolta inizia a partire dal terzo anno.
I primi turioni si raccolgono in marzo ed il periodo di raccolta si protrae per 15-20 giorni al terzo anno di impianto, per 40-60 giorni dal quarto anno in poi.
Il periodo di raccolta non deve in ogni caso protrarsi oltre il 30 maggio.
La produzione massima prevista è di 7000 kg/ha.
I turioni di Asparago Bianco di Cimadolmo vanno raccolti nelle ore più fresche della giornata e con minore intensità di luce.

Dopo la raccolta, gli asparagi devono essere avviati al centro di lavorazione entro 12 ore, consegnati in mazzi o alla rinfusa.
Per la loro conservazione è indispensabile rallentare il metabolismo del prodotto, mediante un rapido raffreddamento del prodotto tramite conservazione a temperatura idonea.

Il condizionamento deve essere tale da assicurare al prodotto una sufficiente protezione.
Al condizionamento il prodotto deve essere privo di qualsiasi corpo estraneo.

I turioni devono essere presentati in una delle maniere seguenti:
– in mazzi saldamente legati da 0,5 kg a 3 kg. I turioni che si trovano sulla parte esterna di ciascun mazzo devono corrispondere per aspetto e dimensione alla media di quelli che lo costituiscono.
I mazzi devono essere disposti regolarmente nell’imballaggio; ogni mazzo può essere protetto da carta. In uno stesso imballaggio i mazzi devono essere dello stesso peso e della stessa lunghezza;
– sciolti, in imballaggi del peso massimo di 5 kg; tale imballaggio deve essere chiuso da una retina o altro materiale idoneo ai prodotti alimentari, nonché dalla fascia contenente il logo dell’IGP, in modo tale da proteggere l’Asparago di Cimadolmo IGP da eventuali manomissioni.

Il contenuto di ogni imballaggio o di ogni mazzo in uno stesso imballaggio deve essere omogeneo e deve contenere solo turioni della stessa categoria di qualità e dello stesso calibro.

Caratteristiche territoriali

La zona di produzione si trova nella pianura alluvionale del fiume Piave, caratterizzata da terreni sabbiosi-limosi, di origine alluvionale, sciolti, soffici, con reazione da neutra a sub alcalina, permeabili e accuratamente drenati.
Il clima è quello temperato-umido tipico della zona di produzione, caratterizzato da primavere con elevate intensità di pioggia.
L’Asparago Bianco di Cimadolmo è famoso per i suoi turioni bianchi, teneri e privi di fibrosità.

Il clima temperato-umido e i terreni sabbiosi e limosi, sciolti e freschi, favoriscono l’accrescimento dell’asparago che in presenza di una bassa resistenza del terreno riesce a crescere rapidamente, consentendo l’ottenimento di turioni bianchi, teneri e privi di fibrosità.
La rinomanza del prodotto, è testimoniata anche dalla 38° fiera dell’Asparago Bianco di Cimadolmo che ogni anno, nelle prime settimane di maggio, attira consumatori e appassionati. Interessante citare la presenza di un percorso turistico denominato “Strada dell’Asparago” che percorre i comuni interessati nella produzione dell’Asparago Bianco di Cimadolmo.
Oggi l’Asparago Bianco di Cimadolmo è riportato in numerosi testi di tecnica agronomica e di prodotti tipici della provincia di Treviso, (L’asparago – la storia, le tradizioni e le ricette – di Paolo Morganti e Chiara Nardo edito Morganti Editori e La qualità come risorsa: il caso delle produzioni tipiche della provincia di Treviso – di V. Boatto, E. Defrancesco e A. Scudeller – 1995) nonché in numerosissime ricette e menù dei ristoranti rinomati della provincia.
A livello storico-tradizionale la coltivazione dell’Asparago Bianco di Cimadolmo è testimoniata dalle citazioni rinvenibili nelle opere di alcuni scrittori storici quale Agostinetti nell’Opera “I centodieci ricordi che formano il buon fattore di Villa” del 1679, testo presente negli archivi del Comune di Cimadolmo.

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